il rapporto ARAN sul monitoraggio della contrattazione integrativa del comparto ministeri per il 2016. in diminuizione la percentuale delle materie non negoziabili rispetto al 2015 : dal 10 al 4,5 .
Con comunicato 8 maggio 2018 l’ARAN ha pubblicato il sesto rapporto sul “Monitoraggio della contrattazione integrativa” realizzato in base all’art. 46, comma 4, del D.Lgs. n. 165/2001 e il report sulla “Rilevazione sintetica anno 2017”. Il rapporto presenta le risultanze del monitoraggio, per l’anno 2016, sull’applicazione dei contratti collettivi nazionali e sulla contrattazione collettiva integrativa-trasmesso annualmente al Dipartimento della funzione pubblica, al Ministero dell’economia e delle finanze nonché ai comitati di settore. Il monitoraggio effettuato dall’ARAN con riferimento a trenta amministrazioni del Comparto Ministeri è stato disposto su un totale di 125 contratti integrativi provenienti da nove amministrazioni ; in particolare l’analisi i cui risultati sono desumibili dal paragrafo 5.5 del rapporto ( cui si rinvia), sottolineano come lo stesso evidenzi sostanzialmente due tipologie di materie trattate nei contratti, con le relative percentuali rilevate. A tal proposito il monitoraggio ha evidenziato, in primo luogo, come la maggior parte delle materie oggetto di contrattazione hanno riguardato le materie legittimamente trattabili in base al contratto nazionale ed alla legge : tra queste, “ la disciplina dei criteri generali degli sviluppi economici interni alle aree; la graduazione dei compensi incentivanti ; le linee di indirizzo in merito alle condizioni dell’ ambiente di lavoro ; i riflessi sul lavoro a seguito di innovazioni tecnologiche e organizzative; i piani operativi di esternalizzazione e la reinternalizzazione delle attività ; l’ orario di servizio “ . Le percentuali più elevate sono state registrate in riferimento ai contratti integrativi ad oggetto, “ i sistemi di incentivazione del personale “ ( 10,40 %) “l’utilizzo fondo di amministrazione” ( 99,20 %), nonché “ i piani operativi di esternalizzazione e reinternalizzazione delle attività” ( 1,60 %). Il rapporto ARAN inoltre, sottolinea come taluni contratti integrativi abbiano interessato “ materie previste come trattabili dal contratto nazionale, ma la cui trattabilità dovrebbe essere venuta meno a seguito di norme di legge sopravvenute “. A tal proposito l’Agenzia menziona i contratti sottoscritti a oggetto i “criteri generali delle metodologie di valutazione” ( 7,94%), nonché le “ Linee di indirizzo formazione personale” ( 3,17 %). A ben vedere però, il divieto di negoziazione c.d. sopravvenuto su queste ultime materie secondo l’ARAN a seguito del D.lgs. n.150/2009, del D.lgs.n.141/2011, nonché del D.L. n.95/2012, è conseguenza di una attività interpretativa delle fonti normative medesime, nonchè degli orientamenti evincibili sia dalle circolari esplicative n.7/2010, n.1/2011 e n.7/2011 della Funzione pubblica, nonché della Circolare n.25/2012 della Ragioneria Generale dello stato, d’intesa con il Dipartimento funzione pubblica. Il dato finale evincibile dal rapporto secondo l’ARAN si può sintetizzare in “ una positiva riduzione percentuale delle materie non negoziabili rispetto al 2015”, passando dal 10% al 4,5% per il 2016”.