RICORSO MISURE COMPENSATIVE :IL TAR LAZIO CONTRADDICE SE STESSO E SI OPPONE ANCORA UNA VOLTA AI RICORSI COLLETTIVI, RINVIANDO AL 16 NOVEMBRE CON INVITO ALLE PARTI A DEDURRE IN MERITO

Di poco fa l’ordinanza n°11150/2021 con la quale il TAR Lazio Sez. III BIS ancora una volta, come già fatto in più occasioni, contraddice se stesso ritenendo possano sussistere profili di inammissibilità con riferimento al ricorso ad oggetto l’annullamento delle misure compensative, e rinviando all’udienza del 16 novembre 2021 , con invito alle parti a dedurre sulla questione indicata in motivazione. Desta sorpresa come il Collegio della Terza Bis- nell’affermare che “ per l’ammissibilità del ricorso collettivo è necessario che esso abbia ad oggetto un solo provvedimento, salvo che tra gli atti impugnati esista una connessione procedimentale o funzionale”-, cosi l’Avv. Maurizio Danza- dimostri di non avere neanche letto le argomentazioni già espresse nel ricorso introduttivo in merito alla “connessione procedimentale” esistente tra tutti i decreti di riconoscimento con misure compensative, emanati sulla base delle stesse sentenze del Consiglio di Stato n°4825 e n°3592 del 2021, da cui discendono ; a tal proposito si ricorda come nel corso del 2019 e del 2020 la stessa Sezione non abbia mai eccepito alcunchè, con riferimento ai ricorsi collettivi avverso i decreti di rigetto del Ministero delle istanze di riconoscimento proposte dagli stessi ricorrenti, diversi solo per il numero del protocollo e data, e del tutto identici come nel caso di specie.

Come già anticipato, siamo pronti a ricorrere al Consiglio di Stato, nel caso in cui il TAR si dovesse pronunciare per la inammissibilità del ricorso collettivo.

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